UNUCI Novara, gara di pattuglia a cavallo

Il Ten Ferruccio Capra Quarelli e il Gen. Gaspare Platia
Il giorno 9 ottobre è stata effettuata la XVIII edizione delle tradizionale gara di pattuglia a cavallo, denominata Trofeo Decorati  al Valor Militare d'Italia, organizzata dal gen. Costanzo e da U.N.U.C.I. Novara (oltre che da Sacro Ordine Costantiniano di San Giorgio e Istituto del Nastro azzurro) e patrocinata, tra gli altri, da Comune Novara e Ass. Naz. Arma di Cavalleria (ANAC).
Due le competizioni: una di velocità pura di 4 km circa, una decina di ostacoli naturali e due guadi; una seconda più tranquilla, lunga il doppio, ma di regolarità.

Quest'anno, UNUCI TORINO si è presentata ai nastri di partenza della gara di velocità con 4 partecipanti: Ten. F.Capra Quarelli (capo pattuglia), Assistente Capo P.Palazzo della Polizia di Stato (squadra a cavallo), ten. A.Masino, dott.ssa A.Santoro.

I concorrenti erano divisi fra scuderie private e alcuni tra i più prestigiosi corpi militari italiani. La pattuglia UNUCI si è confrontata con i Carabinieri del quarto squadrone di Roma (quello del Carosello storico, per intenderci), la Polizia di Stato arrivata dalla capitale, alcuni reparti di Cavalleria e la Scuola di Applicazione dell'Esercito di Torino.

La nostra rappresentativa i si è posizionata solo sesta su dieci pattuglie partecipanti, ma davanti a realtà prestigiose come l'agguerrito Reggimento Artiglieria a Cavallo di Milano (le Voloire), il Nizza cavalleria e la Scuola di Applicazione.

Evidentemente ciò è bastato al comitato organizzatore per farci consegnare dal nostro Gen. Platia la coppa speciale U.N.U.C.I. Piemonte e Valle d'aosta,  poi girata alla Squadra a cavallo Polizia di Stato di Torino (sede al Valentino).

A detta degli spettatori, esaltante è stata poi la carica finale prima dell'ammainabandiera, comandata dal col. Mandolesi (scuola Applicazione) che ha mosso decine di cavalli scatenati in pieno galoppo proprio di fronte alle tribune. La Carica (scandita nelle 4 fasi di passo, trotto, galoppo, caricat) è attività spettacolare ma molto pericolosa. In caso di una caduta, altissimo il rischio di venire travolti da chi segue (un cavallo di media stazza è sui 500 chilogrammi) o creare incidenti a catena.

Per chi non segue questo sport, non facilmente può immaginare cosa sia l'equitazione militare di campagna. I percorsi si snodano in ambiente naturale (prati, boschi, pianura, dislivelli), con difficoltà di vario tipo, principalmente portate da forte velocità (a volte si superano i 50 km/ora), ostacoli naturali, guadi, fossi, salite repentine, come ripide discese. Il tutto è aggravato dal dover correre in gruppo, saltare insieme, gestendo masse animali molto pericolose perchè lanciate al loro massimo e straeccitate, nonché una vicinanza fra compagni di squadra, in modo da 'fare gruppo', evitando però contatto fisico, o peggio, calci e/o cadute.

Se qualcosa va storto, tutto e il contrario di tutto possono succedere. Da due anni sono infatti obbligatori, anche per i militari, oltre al consueto casco, i giubbini di sicurezza. Questa attività, anche se non strategica per l'addestramento tecnico dei componenti U.N.U.C.I., ha comunque importante visibilità e prestigio, un approccio all'azione (per cavalli e cavalieri) ardito e 'muscolare', e non ultimo, è portatrice di tradizioni e spettacolarità di antica matrice autenticamente militare.

Ten. F. Capra Quarelli

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